Ammontano a più di 40 milioni di euro i premi assicurativi evasi che l'INAIL ha recuperato in due anni e mezzo con il "censimento artigiani", effettuato a partire dal luglio 2009 incrociando i dati dell'Istituto con quelli dell'Inps e del Registro delle imprese. L'attività degli istituti ha portato alla creazione di 15mila nuovi rapporti assicurativi. La business intelligence è lo strumento con cui l'INAIL ha ottenuto tali risultati e che potenzierà per rafforzare le ispezioni sull'evasione contributiva e il lavoro nero, strettamente connesso alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.
Il programma dell'ente assicurativo è stata presentato nell'incontro promosso a Roma dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per presentare il progetto "Ispezione, Regolarità, Sicurezza", a cui è legata la realizzazione del nuovo portale della vigilanza. Il portale prevede un sistema di circolazione delle informazioni provenienti dai vari enti coinvolti nel progetto - attualmente lo stesso ministero, l'Inps e l'INAIL - e le rende disponibili per attività di servizio e monitoraggio. Non solo un semplice contenitore dei rapporti ispettivi sugli esiti delle verifiche effettuate, quindi, ma in prospettiva anche uno strumento con finalità operative a disposizione degli organi incaricati della vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale.
Per questo tipo di attività l'accesso alle informazioni fornite da altri enti pubblici è l'elemento filtro che indirizzerà i controlli verso categorie, aziende e soggetti che, per i comportamenti anomali e le incongruenze nelle informazioni, presentano indicatori di rischio del probabile impiego di lavoro nero e di evasione o elusione contributiva.
Stipule di protocolli di intesa per la condivisione delle banche dati tra il ministero del Lavoro, l'Inps, l'INAIL e l'Agenzia delle entrate, accordi bilaterali con l'Agenzia delle entrate, il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri e con l'Inps. A breve partirà un protocollo di intesa con il Comando generale della Guardia di Finanza per l'attività ispettiva, in particolare nel settore marittimo e con la Capitaneria di Porto, in sostituzione di quello già stipulato con l'ex Ipsema.
L'anno scorso su un totale di 24.584 aziende ispezionate ne sono state individuate 21.221 irregolari, pari all'86%, risultato reso possibile anche grazie all'attività di intelligence integrata con la partecipazione attiva delle strutture territoriali e alla successiva attività di integrazione del dossier svolta dagli ispettori ai quali sono stati assegnati gli incarichi, attraverso la consultazione puntuale delle banche dati di INAIL, Inps, Punto Fisco di Agenzia delle entrate e Registro imprese di Infocamere.
L'INAIL ha anche avviato un progetto di controllo del fenomeno delle cosiddette aziende "apri e chiudi", con un'analisi delle aziende che hanno chiuso la loro attività lasciando debiti per poi riaprirla cambiando i propri riferimenti giuridici, in modo da costituire una seconda entità solo apparentemente distinta dalla precedente.
L'Istituto ha identificato con immediatezza i fenomeni di irregolarità, come possono essere quelli legati alla chiusura e riapertura di un'attività imprenditoriale, attraverso l'analisi delle relazioni 'non ovvie' tra aziende, come l'utilizzo dello stesso indirizzo e di un nome simile, la compagine societaria in parte comune, la presenza degli stessi lavoratori nella nuova struttura.
Nel 2010 gli ispettori dell'INAIL hanno partecipato a interventi congiunti per la realizzazione del "Piano straordinario di vigilanza per l'agricoltura e l'edilizia nel Mezzogiorno" e sono stati coinvolti nei controlli previsti nell'ambito della "Campagna nazionale di prevenzione per l'edilizia".
Per il 2011, inoltre, l'ente assicurativo partecipa al conseguimento dell'obiettivo previsto dal "Piano straordinario per il contrasto del lavoro sommerso" nei settori pubblici esercizi/turismo, agricoltura, edilizia, servizi e trasporti per cui è stata anche realizzata una banca dati statistica - l'Osservatorio dei lavoratori regolarizzati - che fornisce una serie di informazioni sul settore economico e le dimensioni dell'azienda e sulle caratteristiche dei suoi dipendenti, come l'età, il sesso, la nazionalità, il tipo di orario e di contratto, la professione e il titolo di studio.
Nel 2010 le ispezioni INAIL hanno portato alla regolarizzazione di 56.751 lavoratori, di cui 10.426 in nero, concentrati soprattutto nelle attività manifatturiere e nelle costruzioni.
Francesca Maggiulli