Lunedì, 25 Novembre 2024

In arrivo i nuovi incentivi per il turismo. Approvato dalla Regione il Regolamento



In arrivo i nuovi incentivi per il turismo. Approvato dalla Regione il Regolamento

Missione destagionalizzazione turismo: questo il proposito del nuovo regolamento varato dalla Regione Puglia con delibera n. 257 del 14 febbraio u.s.. Il Contratto di Programma regionale, incentivo destinato fino ad oggi alle grandi imprese del manifatturiero, per la prima volta viene esteso al mondo del relax, del tempo libero e delle vacanze con la nascita del Contratto di Programma Turismo. Il Titolo II Turismo, un incentivo che fino ad oggi ha riservato aiuti per le piccole e microimprese, col nuovo regolamento è destinato anche alle aziende di media dimensione. Si amplia la tipologia delle opere finanziabili collegate alla struttura recettiva principale: per la prima volta potranno essere agevolati i parchi tematici, gli immobili di pregio e i teatri privati.

Il Contratto di Programma Turismo è un’iniziativa imprenditoriale che realizza investimenti relativi a terreni, immobili, impianti e macchinari ma anche al trasferimento tecnologico attraverso l’acquisto di diritti di brevetto, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. L’investimento, che può riguardare sia la realizzazione integrale di nuove strutture turistico alberghiere (anche attraverso il recupero funzionale di immobili) che l’ampliamento e l’ammodernamento di strutture già esistenti, deve essere compreso tra i 10 e i 50milioni di euro. Poiché l’obiettivo è migliorare l’offerta turistica della Puglia andando verso la destagionalizzazione, il progetto non può essere destinato solo all’albergo ma deve riguardare per il 40% anche le cosiddette “strutture connesse” (ad esempio, campi da golf, centri congressuali, piste ciclabili, infrastrutture sportive etc.). L’agevolazione pubblica sugli investimenti è del 30%. Il contributo è in conto impianti. Possono accedere all’incentivo le grandi imprese (aziende costituite da 250 dipendenti minimo e con un fatturato superiore ai 50milioni di euro) ma anche le piccole e medie imprese consorziate con una grande impresa, capofila della proposta progettuale. L’esperienza dei Contratti di Programma Turismo è inedita. Fino ad oggi infatti questo strumento è stato utilizzato solo per il manifatturiero ed ha prodotto investimenti (relativi a 25 progetti definitivi ammessi) per 776,6 milioni di euro di cui 208,6 le agevolazioni e 6.029 i posti di lavoro garantiti a regime.

Per la prima volta viene destinato alle medie aziende (imprese con un numero di dipendenti da 50 a 249 e un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro) un aiuto, il Titolo II Turismo, riservato fino ad oggi alle piccole e microimprese. L’obiettivo è permettere investimenti che richiedono procedure snelle e tempi più rapidi, quindi non adatti all’incentivo fino ad oggi dedicato alle medie imprese, cioè il PIA Turismo. Grazie al Titolo II le medie aziende potranno realizzare investimenti da 30mila euro a 4milioni di euro con un’intensità di aiuto attorno al 35% dell’investimento. Potranno ampliare, ammodernare e ristrutturare strutture turistico-alberghiere, inclusi bar, palestre, piscine, centri benessere e altri servizi connessi; realizzare strutture turistico-alberghiere attraverso il recupero di trulli, case rurali, antiche masserie, torri e fortificazioni; realizzare o ammodernare stabilimenti balneari o approdi turistici. L’aiuto è un contributo sugli interessi bancari per il finanziamento necessario al progetto. Con il Titolo II Turismo destinato alle micro e piccole imprese, fino ad oggi sono stati ammessi alle agevolazioni 42 progetti con investimenti per più di 24,7milioni, agevolazioni concedibili per oltre 7,2 milioni di euro e occupazione garantita per 777 unità . Per il PIA Turismo invece sono stati ammessi alla fase di presentazione del progetto definitivo 5 progetti per più di 74,1 milioni di investimenti e agevolazioni per oltre 28,2 milioni, mentre i posti di lavoro garantiti a regime sono 578.

Per destagionalizzare l’offerta turistica, i Contratti di Programma Turismo ed i Pia Turismo prevedono che il 40% degli investimenti sia destinato alle cosiddette strutture connesse. Il regolamento precedente (è il n. 36 del 30 dicembre 2009) definiva “strutture connesse” campi da golf, porti turistici e aeroclub, infrastrutture sportive, centri congressuali e auditorium, aree verdi con piste ciclabili, sentieri attrezzati, percorsi sportivi, punti ristoro e il recupero di aree urbane degradate. Con il nuovo regolamento si aggiungono i parchi tematici, gli immobili di pregio e i teatri. Ancora una volta l’obiettivo è spingere verso la destagionalizzazione. Un traguardo raggiungibile destinando parte degli incentivi a parchi tematici (cioè a strutture concepite intorno ad un tema ispirato alla storia, al cinema, all’ambiente, alla società) e ai teatri privati che potranno essere costruiti ex novo o migliorati e ampliati per la rappresentazione di spettacoli lirici, drammatici, coreografici e di rivista. Invece avranno la possibilità di essere trasformati in alberghi con una capacità ricettiva di almeno 7 stanze, immobili di interesse artistico e storico, edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni. Gli incentivi prevedono il consolidamento, il restauro e il risanamento conservativo degli immobili lasciando immutati i prospetti originari, la volumetria e le caratteristiche architettoniche e artistiche.

I risvolti sotto il profilo occupazionale sono davvero rilevanti: chi investe con questo incentivo infatti è obbligato a garantire il numero di occupati di partenza e allo stesso tempo ad incrementare i posti di lavoro. Sia i lavoratori originari che i nuovi devono essere mantenuti in servizio per almeno tre anni. Una condizione che fino ad oggi ha riguardato, per le aziende del settore manifatturiero agevolate dai Contratti di Programma, 6.029 posti di lavoro. È ipotizzabile che un simile strumento destinato al turismo porti ad un aumento significativo di occupati, visto il trend in forte ascesa del settore. La creazione di un Contratto di Programma Turismo ha infatti come effetto immediato l’attrazione in Puglia di investimenti da parte di grandi imprese del settore (che possono anche presentare progetti come capofila, consorziate con piccole e medie imprese), provenienti anche da altre parti d’Italia o dall’estero ma con investimenti da realizzare solo ed esclusivamente in Puglia.

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