Si è svolto ieri pomeriggio (1 marzo
2012), a partire dalle 17, presso la sede del Comune di Otranto, un incontro
tra i titolari degli stabilimenti di Assobalneari Salento e il sindaco Luciano
Cariddi. All’ordine del giorno: gli interventi urgenti di ripascimento da
effettuare lungo la costa, gravemente colpita da fenomeni di erosione. Il conto
alla rovescia per l’inizio della stagione turistica pone tutti i soggetti
interessati di fronte alla necessità di intervenire al più presto, con un
progetto di ripascimento a breve termine che preveda lo spostamento di circa
60mila metri cubi di sabbia dal fronte marino.
Sul tavolo del confronto, Assobalneari
Salento ha portato l’offerta economica ricevuta dalla Società Cooperativa San
Martino di Marghera (società già attiva in un progetto a Polignano) che si basa
sullo spostamento dal mare, tramite sistemi di pompaggio, della sabbia
risucchiata dalle mareggiate. In quantità sufficienti a rafforzare le spiagge,
sarebbe riportata a terra al costo di 5 euro al metro cubo, per un totale di
circa 60mila metri cubi e una spesa di 300mila euro. L’intervento riguarderà,
in particolare, le spiagge di Alimini e Frassanito, ormai in balia delle
mareggiate. I privati parteciperanno con risorse proprie per fronteggiare
l’emergenza lungo le aree in concessione. Dopo l’incontro di oggi, il Comune di
Otranto potrebbe valutare di compiere un intervento similare sulla porzione di
spiaggia libera. I lavori potrebbero iniziare a metà marzo per terminare entro
fine maggio, prima dell’apertura delle strutture.
«Siamo soddisfatti – commenta il presidente di Assobalneari Salento, Mauro Della Valle -
il sindaco ha colto subito il nostro messaggio che nasce dalla volontà di fare
associazionismo nel migliore dei modi: in questo caso, abbiamo fatto un lavoro
certosino portando sul tavolo dell’amministrazione un’idea efficace condivisa
dagli operatori. Abbiamo testimoniato che c’è una crescita culturale da parte
delle imprese, che non guardano al singolo stabilimento balneare ma all’intero
sistema costiero».