Lunedì, 25 Novembre 2024

Sommerso: una banca dati INAIL per strategie di contrasto sempre più mirate



Sommerso: una banca dati INAIL per strategie di contrasto sempre più mirate

Si rafforzano gli strumenti a disposizione dell'INAIL per la definizione delle strategie di contrasto al sommerso. La direzione centrale Rischi dell'Istituto ha reso operativo l'Osservatorio lavoratori regolarizzati, la nuova banca dati che - rielaborando le rilevazioni provenienti dall'azione ispettiva sulla base di una gamma molto estesa di variabili - consente una lettura del fenomeno particolarmente rigorosa, dettagliata e puntuale. L'Osservatorio si qualifica, dunque, come una risorsa dalle grandi potenzialità sia per il miglioramento dell'attività di intelligence complessiva svolta dall'INAIL, sia per la promozione di specifici interventi realizzabili dalle strutture locali.

Possibili sinergie con altri database istituzionali. Per adesso accessibile online solo dal personale dell'Istituto, la banca dati - nelle intenzioni dei promotori - potrà essere a disposizione e, soprattutto, operare 'in sinergia' con tutti i soggetti istituzionali che agiscono contro una piaga sociale che, in Italia, ha assunto nel tempo dimensioni macroscopiche. "L'impiego di manodopera 'in nero' è generalmente associato a carenze nelle misure per la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori - afferma Ester Rotoli, responsabile della direzione centrale Rischi dell'INAIL - In quest'ottica, pertanto, i dati desunti dall'Osservatorio potranno essere incrociati positivamente con altre informazioni, provenienti non solo dal nostro Istituto e relative a particolari contesti socio-economici territoriali o a studi di settore. Uno 'scambio' che avrebbe un indiscutibile valore anche a fini prevenzionali".

Analisi sotto forma di tabelle e grafici. Da un punto di vista operativo l'Osservatorio elabora i dati raccolti dagli ispettori INAIL durante le attività di verifica e che riguardano i settori economici e il territorio dove sono stati riscontrati lavoratori 'in nero' (quelli caratterizzati da una carenza totale di tutela previdenziale e assicurativa) e 'in grigio' (caratterizzati da un minore versamento di contributi e premi assicurativi). La banca dati provvede, così, a 'raffinare' significativamente queste informazioni mediante tavole sintetiche relativa a molteplici variabili: il settore economico e la dimensione dell'azienda, l'età dei dipendenti, il sesso e la nazionalità (italiani, Ue 15, Ue 12, comunitari totali ed extracomunitari), il tipo di orario di lavoro e di contratto, la professione e il titolo di studio dei lavoratori regolarizzati, il contratto collettivo nazionale applicato e - per quanto riguarda l'assicurazione INAIL - il settore tariffario, il gruppo tariffario e il grande gruppo di tariffa. I report prodotti sono disponibili in formati diversi (Pdf, Word, Excel e Odt) e il sistema consente anche di elaborare degli istogrammi (grafici a barre) e dei grafici a torta, cliccando semplicemente sul dato numerico d'interesse.

Il premier Monti: "Il recupero dell'evasione impegno ineludibile". In base ai dati Istat l'entità del valore aggiunto prodotto dall'area del sommerso economico è stimata per il 2008 in una 'forbice' compresa tra 255 e 275 miliardi di euro, ovvero tra il 16,3% e il 17,5% del Pil: una 'distorsione' che il Paese paga in enormi costi finanziari e sociali e che è stata evidenziata nei mesi scorsi anche nel rapporto finale pubblicato sul portale del Mef e scaturito dall'attività svolta dal gruppo di lavoro "Economia non osservata", guidato proprio dal presidente dell'Istat, Enrico Giovannini. Una realtà confermata martedì scorso dal presidente del consiglio, Mario Monti. "Nel 2011 grazie all'operato dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di finanza sono stati recuperati 12 miliardi di euro. Ma si può e si deve fare di più - ha detto il premier nel corso di un incontro (che, da adesso, avrà carattere periodico) con tutti gli 'stati maggiori' dell'amministrazione finanziaria e composto da Entrate, Dogane, Territorio, Demanio, Monopoli e Fiamme Gialle - Il recupero dell'evasione deve diventare uno strumento per migliorare l'efficienza del sistema economico in un quadro più equo e dobbiamo continuare con rinnovata forza. Si tratta di un impegno ineludibile: perché se ognuno dichiara il dovuto, il fisco potrà essere più leggero per tutti".

L'Osservatorio: una 'bussola' per le politiche sulla vigilanza. In un momento, dunque, in cui governo e istituzioni dichiarano quanto mai esplicitamente l'urgenza di procedere a passo di marcia nel rafforzamento delle azioni di lotta contro questo fenomeno, la nuova banca dati si qualifica per l'INAIL come un'ulteriore risorsa per procedere con tempismo e rapidità lungo la direzione indicata. "In questo contesto abbiamo voluto dotarci dell'Osservatorio proprio per consentire all'Istituto, attraverso un'analisi più efficace del sommerso, di indirizzare l'attività di controllo verso quei settori e quelle aree geografiche in cui il fenomeno si concentra maggiormente - valuta Grazia Verduci, dirigente dell'ufficio Vigilanza assicurativa dell'INAIL - L'Osservatorio può essere considerato, infatti, uno strumento di grande utilità per tutti i soggetti deputati ai controlli in materia di lavoro, di fisco e previdenza e per gli organismi ai quali sono stati affidati dal legislatore specifici compiti per il contrasto del lavoro sommerso, come i Comitati per l'emersione del lavoro non regolare" (i Cles, previsti a livello provinciale dalla legge n. 383/2001 con 'compiti di indirizzo e coordinamento in materia di emersione', ndr).

Tante potenzialità d'intervento. Per comprendere la portata della nuova banca dati, basta prendere in considerazione la segmentazione tra la categoria dei 'lavoratori irregolari' - là dove sono ricondotti tutti i casi in cui la prestazione non viene svolta in modo conforme alle leggi e ai contratti vigenti - e che riguarda, quindi, il 'grigio', dove generalmente non si riscontrano condizioni di elevato sfruttamento. Al contrario, nella categoria dei 'lavoratori in nero' ritroviamo i dipendenti che prestano la loro opera senza alcuna tutela previdenziale e assistenziale (e, quindi, i soggetti più deboli). L'Osservatorio, tuttavia, va anche oltre, distinguendo, a partire dal 2012, i dati relativi agli 'altri soggetti in nero' e, cioè, gli 'autonomi" non assicurati all'INAIL. Ancora, rispetto alla nazionalità dei lavoratori regolarizzati e provenienti dall'Unione europea, la banca dati distingue quelli provenienti dai primi 15 paesi entrati nella Comunità dai successivi 12 (proprio perché il lavoro irregolare - in particolare quello in nero - si concentra in questi ultimi).

Un prototipo in grado di andare oltre i 'confini' dell'INAIL. L'Osservatorio, infine, è uno strumento per sua natura 'in fieri' - ovvero suscettibile di continui aggiornamenti e implementazioni, anche in relazione alle esigenze avanzate dai suoi fruitori - e che può fungere da 'architrave' sulla quale innestare una collaborazione fattiva che vada anche oltre i confini d'azione dell'INAIL. "Ovviamente i dati prodotti dall'attività di vigilanza dell'Istituto possono fare riferimento solo a una porzione limitata di un fenomeno di portata assai più vasta - conclude Rotoli - Per questo riteniamo che sarebbe fruttuoso coinvolgere in questa operazione anche gli altri soggetti istituzionali che operano nella lotta al sommerso e che raccolgono dati analoghi. In tal caso credo che il nostro Osservatorio potrebbe rappresentare il 'prototipo' sul quale orientare l'analisi dettagliata di una massa di informazioni molto più vasta e in grado di fornire una fotografia davvero esaustiva sul lavoro nero, permettendo di conseguenza di promuovere strategie di contrasto di maggiore significatività e in un'ottica sinergica".

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