Trentasette spiagge pugliesi d’eccellenza: con la sua sostenibilità ambientale la Puglia conferma il prestigioso secondo posto tra le venti regioni italiane. “Abbiamo visto giusto, avevamo ragione a batterci per le nostre coste gioiello – commenta il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna – a buon diritto l’intero Consiglio regionale, in tutte le sue componenti e senza divisioni, difende il suo mare e sostiene le iniziative del Comitato No Petrolio e di tutti i movimenti in lotta per la tutela delle nostre acque”. Quella per l’Adriatico e contro le trivellazioni petrolifere, secondo Introna, è “una battaglia della Puglia nella sua interezza, dalle associazioni ambientaliste ai cittadini, da tutte le forze politiche di maggioranza e minoranza al presidente Vendola, che proprio oggi ha ribadito al ministro Passera e al governo nazionale una posizione nettamente negativa rispetto a qualsiasi ipotesi di sfruttamento marino per la coltivazione di idrocarburi”. “La Puglia è ferma a salvaguardia della sua condizione ecologicamente privilegiata, quasi un’isola felice nel Mediterraneo, in stato di grazia ambientale. Lo diciamo da sempre – insiste il presidente del Consiglio regionale pugliese - il nostro vero petrolio sono i litorali intatti e la balneabilità delle acque, non il greggio di scarsa qualità che si potrebbe estrarre dall’Adriatico meridionale, mettendo a rischio le risorse dalle quali in tanti traggono la propria economia. Non parlo solo di turismo, com’è ovvio, penso anche al diporto marittimo e ai nostri pescatori, che hanno il diritto di vedere protetta una tradizione orgogliosa di pesca professionale, con migliaia di addetti e marinerie tra le più importanti del Paese”. “Ribadiremo questa posizione ad ogni livello nei confronti del governo Monti e delle autorità comunitarie la Puglia vuole investire sulla sostenibilità, sulle energie rinnovabili, sulle attrattive turistiche, sull’agroalimentare di eccellenza, sulla qualità della vita, sulla sicurezza e il benessere di chi vive e soggiorna nella nostra regione”. “Sono temi forti sui quali anche l’Unione Europea dovrà ascoltarci - osserva Introna – e dare risposte in termini di leggi e provvedimenti a tutela del nostro autentico e solo oro blu”. |