Giovedì, 21 Novembre 2024

Nardò, al via misure di rafforzo contro il caporalato


La Provincia intensifica la sua attività per i lavoratori migranti presenti nelle campagne di Nardò con una serie di interventi itineranti per la sicurezza in agricoltura

Nardò, al via misure di rafforzo contro il caporalato

La Provincia di Lecce intensifica le azioni messe in campo grazie ad un Protocollo d’intesa Sperimentale contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, siglato nei giorni scorsi da Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, Asl Lecce, Comune di Nardò, Cooperativa Sociale Rinascita, Consiglio Italiano per i Rifugiati e Carita smettendo in campouna serie di ulteriori interventi per la sicurezza in agricoltura. Si tratta di azioni di vigilanza e controllo sanitario e di informazione/formazione dei lavoratori stagionali, con particolare riguardo a quelli migranti.  e successivamente in altre località del territorio provinciale, dove si concentra la manovalanza in relazione alle pratiche agricole stagionali. 

L’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, l’Asl di Lecce, tramite i due Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spesal), il Comune di Nardò, il Consiglio Italiano per i Rifugiati, la Cooperativa Sociale Rinascita, la Caritas Diocesi Nardò-Gallipoli si sono impegnati a svolgere gratuitamente attività di formazione dei lavoratori migranti regolari in materia di sicurezza del lavoro e di controllo sanitario pre-assuntivo. 
 
La visita medica a cui sono sottoposti i lavoratori ha validità biennale e al bisogno può prevedere eventuali approfondimenti clinico-diagnostici come l’esame spirometrico ed elettrocardiografico. Durante il controllo sanitario il medico ed il tecnico della prevenzione dello Spesal informano e formano il lavoratore in merito ai rischi correlati all’attività lavorativa che è chiamato a svolgere stagionalmente, consegnando anche materiale informativo certificato dalla Asl, garantendo la comprensione della lingua utilizzata in caso di lavoratori provenienti da altri Paesi. 
 
In particolare l’Istituto di Culture Mediterranee insieme al personale specialistico volontario del Consiglio Italiano per i Rifugiati, Cooperativa Sociale “Rinascita” coadiuveranno  le attività di Spesal, che verranno realizzate a bordo del loro camper “Unità mobile per migranti e Rifugiati” in stretta prossimità rispetto ai luoghi di dimora dei lavoratori migranti stagionali. Saranno, quindi, incrementati gli interventi di vigilanza nel settore agricolo,  in coerenza con il Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 finalizzato a“favorire la creazione di una rete per il lavoro agricolo sicuro, pianificando azioni coordinate e congiunte di vigilanza, informazione ed assistenza per la promozione di prassi di lavoro sicuro”. 
 
A partire dal 22 luglio scorso un’equipe composta da un dirigente medico, da un tecnico della prevenzione e da un’unità di supporto amministrativo/infermieristico dei due Spesal della Asl, sta svolgendo visite mediche e attività di informazione e formazione dei lavoratori a bordo di camper attrezzati o in locali prossimi alle sedi di dimora temporanea dei lavoratori, messi a disposizione dalla Asl e dagli enti ed associazioni che aderiscono al protocollo d’intesa per la repressione del caporalato.Questi controlli sono effettuati, in particolare, presso il campo/tendopoli in località Arene-Serrazze 
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