Lo scudo fiscale trova il modello. Un provvedimento firmato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate mette a disposizione il modello di dichiarazione riservata delle attività oggetto di rimpatrio e/o di regolarizzazione, le istruzioni per la compilazione e l’elenco dei tassi di cambio da utilizzare per determinare il controvalore in euro delle attività finanziarie rimpatriate o regolarizzate. Nelle prossime ore arriverà anche la circolare con le prime istruzioni.
Chi è tenuto a presentare la dichiarazione riservata
Il modello dovrà essere presentato dalle persone fisiche, dagli enti non commerciali, dalle società semplici e dalle associazioni equiparate a partire da domani e fino al 15 aprile 2010 all’intermediario che riceve in deposito le somme e le altre attività finanziarie o che è incaricato della regolarizzazione delle attività finanziarie e patrimoniali. Tra gli intermediari, le banche italiane, le società di intermediazione mobiliare e di gestione del risparmio, le società fiduciarie, gli agenti di cambio iscritti nel ruolo unico e Poste italiane Spa.
Dati da dichiarare
In particolare, nella dichiarazione riservata dovranno essere indicati i dati del dichiarante, del suo rappresentante, riepilogate le attività rimpatriate e/o regolarizzate e la relativa imposta straordinaria dovuta (Quadro A). Gli altri campi riguardano il conferimento dell’incarico tramite la firma del dichiarante, i dati dell’intermediario e l’attestazione di avvenuta presentazione del modello.
Spazio alla distinta delle attività rimpatriate e/o regolarizzate, invece, nel Quadro B, che accoglie i dettagli relativi a denaro, altre attività finanziarie, immobili e diritti immobiliari e altri investimenti di natura non finanziaria. Gli ultimi campi sono dedicati ai dati degli intermediari (Denominazione, Stato estero, sede, filiale) e alla firma tramite cui il dichiarante attesta che, a partire da una data non successiva al 31 dicembre 2008, deteneva le attività rimpatriate fuori dal territorio dello Stato e/o deteneva le attività regolarizzate fuori dal territorio dello Stato, e che sussistono le condizioni previste per la regolarizzazione.
Scudo “ter” ai nastri di partenza
La nuova edizione dello scudo fiscale si rivolge ai soggetti fiscalmente residenti nel territorio dello Stato che, anteriormente al 31 dicembre 2008, hanno esportato o detenuto all’estero capitali e attività senza osservare le disposizioni sul cosiddetto “monitoraggio fiscale”.
L’imposta straordinaria dovuta è determinata con l’aliquota del 50 per cento sul rendimento presunto delle attività rimpatriate o regolarizzate. Il rendimento si presume maturato nella misura del 2 per cento annuo per i cinque anni precedenti l’operazione di emersione. In sostanza, quindi, l’imposta straordinaria è pari al 5 per cento del valore delle attività indicate nella dichiarazione riservata.
Il provvedimento è disponibile sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it insieme al modello, alle istruzioni per la compilazione e alla tabella con i cambi per la determinazione del controvalore in euro delle attività finanziarie e degli investimenti rimpatriati o regolarizzati.