Nonni finti manager e società “fantasma” allo scoperto a seguito delle indagini del Fisco con compensazioni indebite per 30 milioni di euro e somme non dichiarate per 180 milioni. E' quanto emerge dalla ricerca antifrode dell’Agenzia delle Entrate che porta a termine un’operazione che ha coinvolto oltre 60 verificatori in varie regioni d’Italia e interessato 40 società operanti nel settore dei servizi.
Nel mirino dell'Agenzia crediti Iva sospetti per un ammontare di 30 milioni di euro e ricavi non dichiarati per oltre 180 milioni, relativi agli anni 2006 e
Sono stati effettuati numerosi accessi che hanno interessato sedi legali, unità locali e alcuni studi professionali. L’operazione, che si è concentrata negli ultimi giorni, ha visto coinvolti i nuclei antifrode della direzione centrale Accertamento e delle direzioni regionali del Lazio, della Toscana, della Campania e della Calabria, che hanno svolto le indagini in Lazio, Toscana, Emilia, Piemonte, Calabria e Campania.
L’azione coordinata e simultanea dei diversi nuclei degli uffici antifrode regionali si inserisce nella più ampia strategia di contrasto alle compensazioni indebite lanciata negli scorsi mesi. Due gli obiettivi: mettere fine all’utilizzo delle compensazioni di imposta in maniera patologica, come se fossero un bancomat, e combattere le frodi più complesse attraverso l’analisi di posizioni di rischio.
La copiosa documentazione raccolta è tuttora al vaglio dei verificatori.