L’Inps, nel segno della trasparenza, e nel riconoscimento e nel trattamento dell’invalidità civile, rende esecutivo quanto disposto dall’art. 20 della L. 102/2009. Il dettaglio delle novità che da questo mese cambieranno l’intero “processo dell’invalidità civile” è riportato nella circolare n. 131 dell'ente previdenziale. Il capitolo “invalidità civile” pesa per circa 16 miliardi di euro nel bilancio 2009 dell’Istituto (erano 13,5 miliardi nel 2006), e nel 2010 la spesa prevista sarà di circa 17 miliardi, con un totale di circa 2,8 milioni di beneficiari (erano 2,2 milioni nel 2006).
I nuovi aspetti organizzativi e procedurali del nuovo sistema si caratterizzano per la possibilità di assicurare la completa tracciabilità di ogni nuova domanda di invalidità civile.
Tracciabilità vuol dire anche garanzia di legalità, tempi di attesa per l’accoglimento della domanda entro la soglia dei 120 giorni (contro la media di 345 di oggi, ma con punte che in alcune regioni arrivano a quasi due anni).
“Con lo spirito di servizio che contraddistingue l’impegno dell’Inps – spiega il presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua – possiamo dire che si apre una nuova stagione, non solo per evitare le frodi dei falsi invalidi, ma soprattutto per assicurare a tutti i cittadini disabili un’assistenza certa, puntuale e tempestiva. Per questo obiettivo l’Inps assume un ruolo di garanzia nel trattamento uniforme di fronte alle patologie che producono invalidità. Una garanzia su tutto il territorio nazionale, che deve poter contare, come e più di oggi, sulla collaborazione delle Regioni, delle Asl, dei medici, dei patronati e delle associazioni”.
La circolare dell’Inps, oltre che dettagliare i passi del nuovo processo dell’invalidità civile, annuncia la costituzione del Comitato tecnico con le Regioni e della Consulta nazionale, aperta a tutti i soggetti che si attivano nel processo, per poter monitorare l’avvio della riforma. “Il contributo dell’Inps – aggiunge Mastrapasqua – è quello di armonizzare quello di tutti, assicurando una prestazione adeguata ai cittadini che ne hanno bisogno. Con le verifiche straordinarie che stiamo completando, stiamo combattendo la piaga dei falsi invalidi, con risultati importanti: l’11% delle invalidità non sono state confermate, e un altro 10% di soggetti non si è ancora disposto a visita e quindi rischia la revoca della prestazione. Ma è dalla riforma che abbiamo fortemente voluto, e che il Governo e il Parlamento hanno disposto a partire dal prossimo primo gennaio, che ci aspettiamo i risultati più importanti per assicurare ai veri disabili un sostegno pronto, equo e tempestivo”.