Professioni turistiche: occorrono nuove risposte per i giovani salentini che hanno subito i disagi della legge regionale in materia. Il presidente della Provincia Antonio Gabellone prende carta e penna e, insieme all’assessore provinciale al Turismo Francesco Pacella, indirizza una nota, a questo proposito, al ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla e a quello ai Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto.
L’iniziativa della lettera ai rappresentanti del Governo da parte del vertice dell’amministrazione provinciale di Lecce nasce per sollecitare una normativa nazionale unica in materia, che ripari alle difficoltà causate dalla legge regionale recentemente dichiarata illegittima da una sentenza della Corte costituzionale, che riconosca il ruolo delle Province in questo ambito e che offra nuove opportunità ai giovani impegnati nella professione di guida turistica.
Scrive il presidente Antonio Gabellone: “Ritengo doveroso segnalare la necessità di dare congruo riscontro ai giovani, affinché quelle esigenze cui intendeva rispondere la frettolosa normativa regionale trovino asilo in una nuova ed equilibrata normativa nazionale, che riconosca il giusto ruolo alle Province e dia certezze ai tantissimi salentini che aspirano a svolgere l’attività di guida turistica, penalizzati dalla normativa regionale”.
Si legge ancora nella fitta nota, firmata congiuntamente con l’assessore provinciale competente Francesco Pacella: “La Corte Costituzionale, con sentenza dello scorso 15 aprile, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Puglia n. 37 del 2008 “Norme in materia di attività professionali turistiche”, in accoglimento del ricorso proposto dal Governo e stante l’incompetenza della Regione a disciplinare ambiti normativi di competenza statale”.
“Trovano, quindi, conferma le perplessità di ordine giuridico emerse all’indomani dell’entrata in vigore di una normativa che non poco pregiudizio ha arrecato anche alle Province, in particolare a quella di Lecce, soprattutto in relazione ad una serie di incombenze poste a carico delle stesse mediante stringenti previsioni di silenzio assenso”.
La Regione Puglia, infatti, con tale norma, ha disciplinato la materia delle professioni turistiche, prevedendo l’istituzione degli elenchi di chi esercita le attività di guida turistica, guida escursionistica ambientale, accompagnatore turistico, operatore congressuale, guida turistico sportiva e interprete turistico, e la delega della loro gestione alle Province, competenti per territorio.
Ma l’adozione della sola normativa legislativa, in assenza di una disciplina di attuazione, ha creato non pochi disagi alle Province: per le difficoltà interpretative, per i dubbi applicativi e, soprattutto, per la notevole mole di istanze di iscrizione in sanatoria (prevista dall’art. 7) che hanno letteralmente invaso gli uffici competenti delle amministrazioni provinciali, espressamente delegate alla loro istruttoria.
“Tale legge non è stata mai finanziata, né accompagnata dalle minime norme di attuazione; per cui tutte le Province si sono trovate, e si trovano in buona parte tutt’ora, fortemente penalizzate per l’ingente entità di risorse proprie impiegate per spese di corrispondenza, personale appositamente dedicato all’istruttoria e disagi organizzativi connessi”, prosegue il presidente Antonio Gabellone nella lettera indirizzata ai ministri.
“Come se non bastasse l’assoluta leggerezza nello “scaricare” su altre istituzioni le funzioni amministrative senza alcun sostegno economico e coordinamento minimo, il legislatore regionale ha pensato bene di accompagnare tale sanatoria con una insidiosa previsione di silenzio assenso che prevedeva, nel caso le Province entro 90 giorni non avessero riscontrato tali istanze, un’aberrante previsione di accoglimento “di diritto””.
“Solo la solerzia delle Province, in particolare di quella di Lecce, ha evitato il rischio di soccombenza medio tempore nei giudizi, scongiurando il pericolo di ulteriore grave pregiudizio per le risorse pubbliche. Le Province pugliesi hanno dovuto da sole fare fronte alla nuova delega con il proprio personale già sotto organico, convocando a Brindisi e Lecce delle riunioni di coordinamento, mediante le quali si è autonomamente addivenuti alla predisposizione di una griglia di criteri interpretativi che sopperissero alla mancanza di una normativa secondaria regionale”.
“Superata in questi giorni l’emergenza legata all’istruttoria delle centinaia di richieste di iscrizione in sanatoria pervenute solo presso la Provincia di Lecce”, continua la nota, “assistiamo al continuo peregrinare di giovani che, delusi dalla notizia della cassazione della normativa, chiedono quando sarà possibile sostenere gli esami per poter diventare guida turistica e notizie sul loro futuro lavorativo”.
Da qui il passo della lettera indirizzata ai ministri Brambilla e Fitto.
“In tale prospettiva”, sottoscrivono il presidente Gabellone e l’assessore Pacella, “questa Provincia manifesta la propria disponibilità a collaborare con le competenti strutture governative tecniche, affinché si giunga, in tempi brevi, all’adozione di una normativa unica nazionale, condivisa da tutti quei soggetti pubblici che dovranno curare le relative funzioni amministrative, al fine di scongiurare il rischio di incappare nei medesimi errori di metodo e merito cui la Corte Costituzionale ha posto rimedio”.