L’assessore provinciale alle Politiche sociali Filomena D’Antini Solero ha partecipato nei giorni scorsi ai lavori dell’Assemblea delle amministratrici e delle elette, che si sono svolti a Catania sul tema “Rappresentanza di genere: presente e futuro”.
L’importante esito dell’incontro nazionale è stato l’approvazione all’unanimità di un Ordine del giorno sul tema, che è stato poi presentato e approvato anche dall’Assemblea generale dell’Upi, svoltasi sempre nella città siciliana.
L’Assemblea, promossa dalla Consulta Pari Opportunità dell’Upi e divenuta ormai un consueto appuntamento annuale, si colloca nel contesto più ampio di un impegno pluriennale che la Consulta sta portando avanti sin dalla sua costituzione (avvenuta nel 2005).
In particolare, l’Assemblea annuale delle Elette e Amministratrici delle Province italiane con l’ordine del giorno approvato, che ora proseguirà il suo iter per approdare a Camera e Senato, chiede, sottolinea ancora l’assessore Filomena D’Antini, "di riaprire in tutte le forze politiche il dibattito sul tema della rappresentanza femminile all’interno delle diverse proposte di riforma della legge elettorale e ribadisce con forza la necessità di inserire negli statuti di tutti i partiti politici norme che garantiscano una rappresentanza paritaria di donne e uomini nella formazione delle liste congressuali".
Specifica i particolari: "Va inserita una norma di garanzia che preveda: che la quota elettiva negli organi collegiali dei partiti ad ogni livello debba essere costituita dal 50% per ciascuno dei due sessi eligendi; che, qualora all’interno della quota elettiva di un organo collegiale uno dei due sessi sia rappresentato per una quota inferiore al 50% vengano attribuiti ulteriori seggi, distribuiti fra le liste, applicando lo stesso sistema elettorale utilizzato; che tali seggi aggiuntivi vengano attribuiti,all’interno di ciascuna lista, ai soli candidati, fra quelli non eletti,appartenenti al sesso non sufficientemente rappresentato, fino al raggiungimento del totale complessivo del 50% degli eligendi con arrotondamento all’unità inferiore; che, qualora una lista non disponga, fra i non eletti,di candidati appartenenti al sesso non sufficientemente rappresentato, i seggi spettanti non vengano attribuiti".
"Chiediamo, inoltre, che tra i criteri di ripartizione dei finanziamenti pubblici ai partiti sia inserita, in ottica premiale, penalizzante in caso contrario, una quota aggiuntiva legata alla presenza femminile fra gli eletti", conclude l’assessore D’Antini.