Sabato, 23 Novembre 2024

Toni offensivi contro gli italiani da parte della stampa tedesca, non è la prima volta.


Sempre più forti i toni dei nazionalismi che aggrediscono con arroganza e prepotenza in un’Europa in cui manca l’applicazione di comuni regole politiche capaci di disciplinare anche i comportamenti dei cittadini europei per una possibile convivenza pacifica e solidale degli stessi.


Toni offensivi contro gli italiani da parte della stampa tedesca, non è la prima volta.

L'articolo dello Spiegel del 29 maggio u.s. insulta gli italiani ed occorrerebbe effettivamente istituire un sistema di controllo atto a sanzionare i cittadini europei di una nazione che offendono cittadini europei di altre nazioni. Sempre più necessaria una vera politica atta ad unire i popoli europei attraverso una cultura comune, temi sui quali dovrebbero effettivamente lavorare le istituzioni e non penalizzare i più deboli, svilendo il principio costituzionale che ha portato alla nascita di un ampio accordo politico di una più vasta zona geografica per un effettivo travalicare dei confini dei territori nazionali.

Il tema dell’identità è un diritto da reclamare ed il popolo italiano, oltre i separatismi interni delle diverse coalizioni politiche, inizia ad esserne un po’ più consapevole rispetto al passato, è innegabile, come l’attenzione con cui ora osserva le decisioni e le scelte politiche di chi è al suo governo, mostrando capacità critiche degne di un Paese nato perché autoproclamatosi nel suo diritto di sovranità nazionale.

Devono finire le offese contro gli italiani, la storia deforme, la storia dimenticata, così come non va bene la minaccia dello spread per portare allo smembramento di un’identità nazionale costringendo gli autoctoni ad emigrare ed a lavorare.

Un paese svantaggiato diventa maggiormente svantaggiato se nel suo territorio accoglie un numero di migranti fuori dalla sua portata, ovvero in una misura tale che prevarrà sulla natura stessa di quel Paese, sul suo volto, fatto di cultura, persone di diversa età, anziani, giovani e bambini che hanno bisogno di sentirsi riconosciuti e valorizzati da politiche in cui il loro diritto al voto ha un valore e dunque conta nelle politiche.

I migranti tutto sembrano fuorché dei rifugiati, spesso la loro aria ed i loro atteggiamenti ricordano quelli dei più allegri vacanzieri che sorridono osservando i poveri residenti di deboli territori sviliti dalle economie globali senza nulla muovere in loro difesa.

Giunge così più forte che mai il richiamo del necessario risveglio dell’italianità, di un’identità che si sente minacciata dal disconoscimento da parte di un più grande organismo col quale si è accordato, l’Unione Europea la cui credibilità politica ora è messa duramente alla prova. A tal fine da richiedere sarebbe, dunque, l’inizio di un lavoro atto a costruire una cultura comune da una parte ed incentivi economici per i residenti in difficoltà e per l’esercizio del diritto a vivere la famiglia, con politiche volte ad incentivare i matrimoni, le nascite, senza escludere anche forme di incentivi volte all’assistenza ai propri familiari ed anche di trovare lavoro vicino ai propri familiari.

© Riproduzione riservata.